Cassazione penale Sez. III sentenza n. 47676 del 19 novembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:47676PEN

Massima

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Il reato di detenzione per la vendita di sostanze alimentari in cattivo stato di conservazione, di cui all'art. 5, lett. b), della Legge n. 283 del 1962, si configura indipendentemente dall'accertamento di un concreto danno alla salute o di un effettivo deterioramento del prodotto, essendo sufficiente la mera constatazione della negativa condizione esteriore in cui la merce viene conservata, in quanto trattasi di reato di pericolo. Il titolare dell'attività commerciale è responsabile per la detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione, anche in assenza di una specifica richiesta di concessione del beneficio della non menzione della condanna, essendo sufficiente la prova della condotta illecita e della sua ascrivibilità all'imputato. La motivazione della sentenza di condanna deve illustrare in modo logico e corretto gli elementi probatori che hanno portato all'affermazione della responsabilità penale, senza necessità di accertare l'effettivo danno alla salute pubblica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SQUASSONI Claudia - Presidente

Dott. GAZZARA Santi - rel. Consigliere

Dott. ACETO Aldo - Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - Consigliere

Dott. SCARCELLA Alessio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 17452/2012 TRIBUNALE di ROMA, del 10/04/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 15/10/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. SANTI GAZZARA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita'.

RITENUTO IN FATTO

Il Tribunale di Roma, con sentenza del 10/4/2013, ha dichiarato (OMISSIS) responsabile del rea…

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