Cassazione penale Sez. I sentenza n. 16004 del 16 aprile 2009

ECLI:IT:CASS:2009:16004PEN

Massima

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Il tentativo di omicidio si configura quando l'azione dell'agente, pur non avendo cagionato la morte della vittima, sia idonea e diretta in modo univoco a realizzare l'evento letale, essendo sufficiente che l'azione sia stata compiuta con l'intenzione di uccidere, anche se il risultato non sia stato conseguito per cause indipendenti dalla volontà dell'agente. Pertanto, la valutazione dell'idoneità e dell'univocità degli atti compiuti dall'agente deve essere effettuata in base a un giudizio ex ante, avendo riguardo alle modalità e alle circostanze concrete della condotta, senza che assuma rilievo la mancata reiterazione del colpo o la sopravvivenza della vittima. Inoltre, le parole proferite dall'aggressore dopo il fatto, pur non essendo determinanti ai fini della configurabilità del tentato omicidio, possono costituire un indice rilevante dell'intenzione omicida, in quanto espressione del dolo specifico sotteso all'azione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CI. AR. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 09/10/2008 CORTE APPELLO di BRESCIA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. SIOTTO ((omissis));

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. MONTAGNA Alfredo, che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

Con sentenza del 17/11/2006 del Tribunale di Brescia Ci. Ar. veniva ritenuto responsabile…

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