Cassazione penale Sez. V sentenza n. 20880 del 25 maggio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:20880PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il giudice di appello, nel confermare la sentenza di primo grado che ha condannato gli imputati per i reati loro ascritti, esercita legittimamente il proprio potere di valutazione e di riesame della vicenda processuale, senza che l'eventuale annullamento della sentenza di secondo grado per motivi di carattere formale, come la tardività dell'impugnazione, possa incidere sulla validità della condanna pronunciata in primo grado e confermata in appello. Ciò in quanto l'effetto finale sarebbe comunque il medesimo, ossia il passaggio in giudicato della pronunzia di condanna, indipendentemente dalla sorte della sentenza di secondo grado. Il principio di diritto che ne discende è quindi che il giudice di legittimità, nell'esercizio del proprio sindacato, deve valutare la decisione impugnata nel suo complesso, privilegiando la sostanza rispetto alla forma, al fine di assicurare l'effettività della tutela giurisdizionale e l'integrità del giudicato, senza che vizi meramente formali possano pregiudicare l'esito finale del processo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - rel. Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI TARANTO;

nei confronti di:

1) GR. GI. N. IL (OMESSO) C/;

2) G. G. N. IL (OMESSO) C/;

3) SA. FR. N. IL (OMESSO) C/;

avverso la sentenza n. 1/2009 TRIB. SEZ. DIST. di ((omissis)), del 10/05/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 24/03/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MAURIZIO F…

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