Cassazione penale Sez. I sentenza n. 5963 del 10 febbraio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:5963PEN

Massima

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Il dolo nel delitto di tentato omicidio si desume dalle modalità non equivoche dell'azione, idonee a cagionare la morte della vittima, quali l'aggressione alle spalle, il colpimento alla testa per determinarne lo stordimento, la copiosa irrorazione di liquido infiammabile e l'appiccamento del fuoco a parti vitali del corpo, cagionando gravi ustioni, senza che l'evento letale si verifichi solo per cause indipendenti dalla volontà dell'agente. Il giudizio di idoneità dell'azione deve essere formulato ex ante, sulla base delle condizioni umanamente prevedibili del caso concreto, senza essere condizionato dagli effetti realmente raggiunti. Il diniego delle circostanze attenuanti generiche può essere motivato sulla gravità del fatto, sulle modalità particolarmente intense del dolo, sulla pervicace volontà di rappresaglia e sul complessivo comportamento dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. CASSANO Margherita - rel. Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella P. - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - Consigliere

Dott. CASA Filippo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 3024/2013 CORTE APPELLO di PALERMO, del 05/02/2014;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 18/11/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CASSANO MARGHERITA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. DELEHAYE Enrico, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Il 5 febbraio 2014 la Corte d'appello di Palermo c…

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