Cassazione penale Sez. I sentenza n. 43287 del 24 novembre 2021

ECLI:IT:CASS:2021:43287PEN

Massima

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Il reato di violazione degli obblighi inerenti alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, di cui all'art. 75, comma 2, del D.Lgs. n. 159 del 2011, richiede la prova di una abitualità o serialità di comportamenti, non essendo sufficiente la mera occasionalità di contatti con soggetti pregiudicati. Pertanto, ai fini dell'integrazione del reato, non è necessaria una costante e assidua relazione interpersonale, ma occorrono plurime condotte idonee, per la loro intrinseca caratteristica oggettiva, a fondare una frequentazione ripetuta che possa indurre a ritenere realizzata la trasgressione rilevante penalmente, in quanto lesiva del bene giuridico protetto. Conseguentemente, la violazione del divieto non può ritenersi integrata da un unico episodio o da due soli contatti estemporanei con soggetti pregiudicati, essendo necessaria la prova di una reiterata frequentazione idonea a dimostrare l'abitualità del comportamento vietato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenico - rel. Consigliere

Dott. BIANCHI Michele - Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 23/09/2019 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. DOMENICO FIORDALISI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. PRATOLA GIANLUIGI, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) ricorre avverso la sentenza della Corte di appello di Napoli del 23 settembre 2019, che ha …

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