Cassazione penale Sez. I sentenza n. 44604 del 5 novembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:44604PEN

Massima

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L'aggravante di cui all'art. 7 della Legge n. 203 del 1991, che prevede l'aumento di pena per il reato commesso al fine di agevolare l'attività di un'associazione di tipo mafioso, presuppone l'accertamento dell'esistenza attuale e della perdurante partecipazione dell'imputato al sodalizio criminale, non essendo sufficiente il mero riferimento a precedenti condanne per reati associativi o a comportamenti mafiosi di familiari. Pertanto, il giudice deve verificare con rigore la sussistenza di elementi concreti e attuali che dimostrino la continuità del vincolo associativo e la finalità di agevolare l'associazione mafiosa nel periodo in cui si assume essere stato commesso il reato, senza poter desumere automaticamente tale aggravante dalla sola pregressa appartenenza dell'imputato al sodalizio criminale o dalla gestione di attività economiche con metodi mafiosi, ove tali elementi non siano strettamente correlati alla condotta contestata e all'associazione ritenuta agevolata. Il mero sfruttamento di un patrimonio illecitamente accumulato in passato, senza che sia provata la finalità di agevolare l'associazione mafiosa nel periodo di riferimento, non è sufficiente a integrare l'aggravante, dovendo il giudice escludere tale circostanza qualora emerga che le condotte dell'imputato fossero orientate prevalentemente a vantaggio della propria cerchia familiare, piuttosto che dell'associazione criminale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VECCHIO Massimo - Presidente

Dott. BONITO Francesco M.S - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO Piera M. - rel. Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 6444/2011 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 09/02/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 03/10/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PIERA MARIA SEVERINA CAPRIOGLIO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Scardaccione Vittorio Eduardo, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

udito il difensore avv. (OMISSIS).

RITENUTO IN FATTO

1.…

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