Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 47919 del 15 dicembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:47919PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di stupefacenti può ritenersi integrato quando sussistono gravi indizi di un rapporto stabile tra i concorrenti, finalizzato al commercio di droga in un circoscritto mercato con fedele clientela, con divisione dei compiti tra i partecipanti, sequestro di rilevanti quantitativi della sostanza oggetto del traffico e impiego di cospicue somme di denaro per l'acquisto della medesima. Tali elementi, che denotano l'esistenza di un'organizzazione criminale strutturata e finalizzata allo spaccio, sono sufficienti a integrare il reato di associazione per delinquere, senza che sia necessario procedere a una rilettura degli atti che esuli dai limiti di cognizione propri del giudizio di legittimità. La valutazione di tali indizi, compiuta dal giudice di merito sulla base di un'adeguata motivazione, non è sindacabile in sede di legittimità, se non per vizi logici o errori di diritto. Pertanto, il giudice di legittimità, nell'esaminare il ricorso avverso l'ordinanza di conferma della misura cautelare, deve limitarsi a verificare la correttezza della motivazione in ordine alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza per il reato di associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di stupefacenti, senza poter procedere a una nuova valutazione degli elementi probatori.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. MANNINO Saverio Felic - Consigliere

Dott. AGRO' Antonio S. - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ma. Iv. e Ma. Ra. ;

contro l'ordinanza 7 luglio 2009 del Tribunale di Lecce;

Udita la relazione del Consigliere Dr. Antonio Stefano Agro';

Udito il P.G. Eugenio Selvaggi che ha concluso per il rigetto dei ricorsi.

Udito per il Ma. l'avvocato Simeone Alberto.

RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO

1. Ma.Iv. e Ma.Ra. ricorrono contro l'ordinanza in epigrafe…

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