Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 34538 del 8 agosto 2013

ECLI:IT:CASS:2013:34538PEN

Massima

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Il reato di lesioni aggravate è configurabile quando le lesioni riportate dalla vittima siano in diretta correlazione con l'azione realizzata dall'agente per limitarne la libertà di movimento, integrando così il reato di violenza privata accertato. In tali casi, la procedibilità d'ufficio per il reato di lesioni è giustificata dalla sussistenza dell'aggravante del nesso teleologico tra le due condotte criminose, in quanto le lesioni sono finalizzate a garantire l'immobilità della vittima e l'imposizione della limitazione alla sua locomozione. La valutazione della sussistenza di tale nesso teleologico rientra nel giudizio di merito, che non può essere sindacato in sede di legittimità se sorretto da una motivazione adeguata e priva di vizi logici, anche laddove la difesa contesti le conclusioni raggiunte senza individuare specifici vuoti o contraddizioni nella ricostruzione operata dal giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - rel. Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. (OMISSIS), nato in (OMISSIS);

avverso la sentenza del 10/07/2012 della Corte d'appello di Firenze;

visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));

udita la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. La Corte d'appello di Firenze, con …

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