Cassazione penale Sez. III sentenza n. 37177 del 23 dicembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:37177PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del sindacato di legittimità sui provvedimenti cautelari personali, è tenuto a verificare la congruenza della motivazione del giudice di merito in ordine alla valutazione degli elementi indizianti, controllando che tale valutazione sia conforme ai canoni della logica e ai principi di diritto che governano l'apprezzamento delle risultanze probatorie. Tuttavia, tale verifica non può spingersi fino a sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, né a riesaminare direttamente il contenuto degli elementi probatori, salvo il caso in cui sia dedotto il travisamento della prova, inteso come errore percettivo tale da minare alle fondamenta il ragionamento del giudice e il sillogismo che ad esso presiede. Il giudice di legittimità deve pertanto limitarsi a riscontrare l'esistenza di un logico apparato argomentativo sui vari punti della decisione impugnata, senza possibilità di verificare l'adeguatezza delle argomentazioni o la loro rispondenza alle acquisizioni processuali. L'illogicità della motivazione, come vizio denunciabile, deve essere evidente e di macroscopica evidenza, restando ininfluenti le minime incongruenze e dovendo il giudice di merito aver spiegato in modo logico e adeguato le ragioni del proprio convincimento. Inoltre, in tema di gravi indizi di colpevolezza ai fini cautelari, il giudice di legittimità deve verificare se il ragionamento seguito dal giudice di merito sia manifestamente illogico anche sotto il profilo dell'esclusione, allo stato degli atti, di valide ipotesi alternative. Infine, il ricorrente che intende denunciare contestualmente i vizi della motivazione deducibili in sede di legittimità (mancanza, contraddittorietà, manifesta illogicità) ha l'onere di indicare su quale profilo la motivazione asseritamente manchi, in quali parti sia contraddittoria, in quali manifestamente illogica, non potendo il giudice di legittimità rielaborare l'impugnazione al fine di estrarre dal coacervo indifferenziato dei motivi quelli suscettibili di un utile scrutinio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. GALTERIO Donatella - Consigliere

Dott. CERRONI Claudio - Consigliere

Dott. ACETO Aldo - rel. Consigliere

Dott. REYNAUD ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 25/11/2019 del TRIB. LIBERTA' di TORINO;
udita la relazione svolta dal Consigliere ALDO ACETO;
sentite le conclusioni del PG, PASQUALE FIMIANI, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.Il sig. (OMISSIS) ricorre per l'annullamento dell'ordinanza del 25/11/2019 del Tribunale di Torino che ha rigettato l'appello avverso il provvedimento di rigetto della richiesta di revoca del…

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