A seguito di declaratoria di illegittimita` costituzionale degli artt. 5 n. 6 della legge regionale sicilia n. 3 del 1959 (sent. n. 162 del 1985) e 175 del decreto del presidente della stessa regione n. 6 del 1955 (sent. n.  253 del 1988) - per effetto della quale la lite pendente col comune si e` trasformata da causa di ineleggibilita` a consigliere comunale in causa di incompatibilita`, determinante non piu` la nullita` dell`avvenuta elezione, ma la decadenza dalla carica, in difetto di rimozione attraverso l`apposita procedura della legge statale n. 154 del 1981 -, ove l`elezione dell`interessato, pur in presenza dell`incompatibilita`, sia stata convalidata dal consiglio senza esperimento di tale procedura, e` in facolta` del medesimo provvedere spontaneamente a detta rimozione - rinunciando alla lite entro gli stessi termini dei quali avrebbe potuto avvalersi in forza di quella procedura (decorrenti, pero`, dal provvedimento di convalida), con effetti preclusivi di ulteriore tutela giudiziale per rinuncia o all`azione o al giudizio di impugnazione del provvedimento amministrativo, per cui vi sia lite pendente, quando siano, nelle more, decorsi i termini dell`impugnazione medesima. tale rinuncia opera ancorche` in presenza di litisconsorzio facoltativo ed il giudizio prosegua nei confronti delle altre che abbiano impugnato quel provvedimento, senza che rilevi l`eventualita` che tale prosecuzione del giudizio porti ad un esito favorevole, potenzialmente idoneo a riflettersi anche nella sfera giuridica del rinunciante.