Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La custodia cautelare in carcere può essere legittimamente applicata quando sussistono gravi indizi di colpevolezza per reati di associazione per delinquere, turbativa di gare pubbliche, truffa aggravata ai danni della pubblica amministrazione e corruzione, commessi attraverso un sistema criminale strutturato e consolidato nel tempo, caratterizzato da condotte spregiudicate e dalla capacità di condizionare il sistema politico-amministrativo regionale, in presenza di concreti e persistenti pericoli di inquinamento probatorio e di reiterazione della condotta criminosa. Tali esigenze cautelari possono essere adeguatamente fronteggiate soltanto con la misura della custodia in carcere, in considerazione della gravità dei fatti, della complessità del sistema illecito realizzato e della pericolosità sociale dell'indagato, dimostrata dalla sua dirompente capacità di impatto socio-criminale e dalla vasta rete di relazioni illecite instaurate nel tempo.