Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 21653 del 30 maggio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:21653PEN

Massima

Generata da Simpliciter
La misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza può essere applicata nei confronti di soggetti indiziati di appartenere ad associazioni di tipo mafioso, purché sia accertata l'attualità della loro pericolosità sociale, anche in assenza di una condanna definitiva per reati-fine, sulla base di elementi concreti e specifici che dimostrino il perdurante inserimento del proposto nell'organizzazione criminale e il suo ruolo centrale nella realizzazione di condotte delittuose espressive del programma associativo mafioso. A tal fine, il giudice deve valutare tutti gli indicatori comportamentali successivi al periodo di detenzione, senza poter fondare il giudizio di pericolosità attuale sulla mera presunzione desunta dalla precedente condotta criminale, dovendo invece considerare anche gli elementi positivi, come il percorso di studi e di reinserimento lavorativo intrapresi dal soggetto, al fine di verificare l'abbandono delle logiche criminali. La motivazione del provvedimento deve essere congrua e coerente, senza omettere il confronto con prospettazioni difensive potenzialmente decisive, pur restando escluso il sindacato di legittimità sulla mera illogicità della motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta da

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Presidente

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. GIORGI ((omissis)) - Consigliere

Dott. PACILLI Giuseppina A.R. - Consigliere

Dott. VIGNA ((omissis)) - Relatore

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da
De.Pa. nato a M il (Omissis)
avverso il decreto del 16/06/2023 della Corte di appello di Reggio Calabria
Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal ((omissis));
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha chiesto l'inammissibilità del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. De.Pa. ricorre avverso il decreto emesso dalla Corte di Appello di Reggio Calabria, in data 16 giugno 2023, che ha rigettato il ricorso e confermato il decreto emesso dal Tr…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.