Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 19665 del 19 maggio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:19665PEN

Massima

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La cessione e la detenzione di sostanze stupefacenti, anche se di modica quantità, non integrano il reato di lieve entità quando la condotta risulta reiterata e organizzata, con modalità tali da denotare una rilevante offensività penale. In tali casi, il giudice non è tenuto a riconoscere l'attenuante speciale prevista dall'art. 73, comma 5, del D.P.R. n. 309/1990, in quanto la valutazione della lieve entità del fatto deve essere effettuata in base a un'operazione interpretativa che consenta di rapportare in modo razionale la pena all'offensività complessiva della condotta, tenendo conto non solo della quantità della sostanza, ma anche della reiterazione, dell'organizzazione e delle altre circostanze dell'azione. Il mancato riconoscimento dell'attenuante è pertanto legittimo quando, come nel caso di specie, la detenzione riguardi quantità non irrilevanti di droga e l'attività di spaccio risulti reiterata e strutturata, così da escludere la minima offensività penale richiesta dalla norma.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARZANO Francesco - Presidente

Dott. FOTI Giacomo - Consigliere

Dott. IZZO Fausto - Consigliere

Dott. VITELLI CASELLA Luca - rel. Consigliere

Dott. PICCIALLI Patrizia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

MO. Fr. An. , n. a (OMESSO);

avverso la sentenza del 5/10/2009 della Corte di Appello di Milano (nr. 2958/09; n. r.g. 898/09);

udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis));

Udite le conclusioni del Procuratore Generale Dr. MONETTI Vito, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza del 13/l/2009 il G.I.P. del Tribunale di Milano condannava Mo. An. alla pena di anni 3 di reclusione ed euro 14.000,00 di multa, co…

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