Il condono edilizio di opere abusive realizzate su immobili soggetti a vincoli paesaggistici e ambientali è ammissibile solo se ricorrono congiuntamente le seguenti condizioni: a) che le opere siano state realizzate prima dell'imposizione del vincolo, anche se questo non comporta inedificabilità assoluta; b) che le opere, pur realizzate in assenza o in difformità del titolo edilizio, siano conformi alle prescrizioni urbanistiche; c) che si tratti di opere di minore rilevanza, corrispondenti alle tipologie di illecito di cui ai nn. 4, 5 e 6 del d.l. n. 269 del 2003 (restauro, risanamento conservativo e manutenzione straordinaria) senza aumento di superficie; d) che vi sia il previo parere favorevole dell'autorità preposta alla tutela del vincolo. In assenza di tali condizioni, l'incondonabilità non è superabile nemmeno con il parere positivo dell'autorità preposta alla tutela del vincolo. Inoltre, la conformità dell'abuso alle norme urbanistiche ed alle prescrizioni degli strumenti urbanistici costituisce un ulteriore requisito legislativamente previsto al fine di creare un collegamento e coordinamento fra la situazione paesaggistica e quella urbanistica, in una prospettiva di conciliazione fra interessi potenzialmente in conflitto, quali quelli paesaggistici ed urbanistici.