Cassazione penale Sez. III sentenza n. 45699 del 18 novembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:45699PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il giudice, nel disporre la custodia cautelare in carcere, deve indicare le specifiche ragioni per cui ritiene inidonea, nel caso concreto, la misura degli arresti domiciliari con le procedure di controllo di cui all'articolo 275-bis, comma 1, del codice di procedura penale. Tale obbligo motivazionale, introdotto dalla Legge n. 47 del 2015, impone al giudice di esaminare attentamente l'idoneità della misura cautelare degli arresti domiciliari "aggravati" dal braccialetto elettronico a fronteggiare le esigenze cautelari, non essendo sufficiente la sola motivazione sull'inadeguatezza degli arresti domiciliari "semplici". Nell'effettuare tale valutazione, il giudice deve tenere conto non solo della gravità del reato e dei precedenti penali dell'indagato, ma anche della sua personalità e della concreta pericolosità sociale, desumibili da comportamenti, atti e procedimenti penali pendenti, anche se non ancora definiti, purché caratterizzati da eventi similari o identici, ripetuti nel tempo e ravvicinati, tali da dimostrare una spiccata propensione a commettere reati della stessa specie. Solo ove ritenga che neppure la misura degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico sia idonea a fronteggiare adeguatamente le esigenze cautelari, il giudice potrà disporre la più afflittiva misura della custodia cautelare in carcere, motivando specificamente tale scelta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FRANCO Amedeo - Presidente

Dott. DI NICOLA Vito - Consigliere

Dott. ROSI Elisabetta - Consigliere

Dott. SCARCELLA Alessio - rel. Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
- (OMISSIS), n. (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del tribunale della liberta' di TARANTO in data 30/06/2015;
visti gli atti, il provvedimento denunziato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
udite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa M. ((omissis)), che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso;
udite, per il ricorrente, le conclusioni dell'Avv. (OMISSIS), sostituto processuale dell'Av…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.