Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 24312 del 25 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:24312PEN

Massima

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Il possesso di una considerevole quantità di sostanza stupefacente, pur costituendo un elemento oggettivo rilevante ai fini della configurabilità del reato di detenzione ai fini di spaccio, non è di per sé sufficiente a escludere l'applicabilità dell'attenuante prevista dall'art. 73, comma 5, del D.P.R. n. 309/1990, qualora il giudice non abbia adeguatamente motivato in ordine alla destinazione della droga e alle ragioni per le quali non ritiene sussistenti i presupposti per l'applicazione di tale circostanza attenuante. Il giudice di merito è pertanto tenuto a esaminare specificamente la questione dell'attenuante, valutando tutti gli elementi di fatto rilevanti, e a fornire una motivazione congrua e logica sulla sua applicabilità o meno, nonché sulla determinazione della pena, in particolare quando vi sia stata una specifica richiesta in tal senso da parte dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. FAZIO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) ZA. BI. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 5613/2009 CORTE APPELLO di ROMA, del 17/09/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 25/05/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARLO CITTERIO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. IACOVIELLO F.M., che ha concluso per l'inammissibilita'.

RITENUTO IN FATTO

1. Avverso la sentenza con cui in data 17.9.2009 la Corte d'appello di Roma, in …

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