Cassazione penale Sez. V sentenza n. 14948 del 7 aprile 2009

ECLI:IT:CASS:2009:14948PEN

Massima

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Il falso in atto pubblico commesso mediante induzione in errore dei pubblici ufficiali, attraverso la presentazione di una denuncia di inizio attività (DIA) e di una relazione tecnica asseverata contenenti dichiarazioni mendaci sulla preesistenza e sulla natura delle opere edilizie oggetto di intervento, integra il reato di cui all'art. 483 c.p., a prescindere dalla qualità dei materiali utilizzati per la realizzazione dei manufatti, essendo rilevanti ai fini della disciplina di sanatoria non solo le opere tradizionalmente comprese nelle attività murarie, ma anche quelle di ogni genere con le quali si intervenga sul suolo o nel suolo, senza che abbia rilievo giuridico il mezzo tecnico con cui sia stata assicurata la stabilità del manufatto. Il dolo del reato di falso in atto pubblico può essere desunto dalla consapevole distinzione, operata dal soggetto agente, tra le opere già realizzate in epoca remota e quelle nuove che vengono rappresentate alla pubblica amministrazione come oggetto di mera ristrutturazione, al fine di indurre in errore gli organi amministrativi preposti al rilascio delle relative concessioni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMATO Alfonso - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. MASSAFRA Umberto - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) FE. FO. N. IL (OMESSO);

2) DI. GI. NI. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 17/04/2008 CORTE APPELLO di ROMA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. DE BERARDINIS SILVANA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FRATICELLI Mario, che ha concluso per l'inammissibilita'.

Udito il difensore A…

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