Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 17208 del 19 aprile 2019

ECLI:IT:CASS:2019:17208PEN

Massima

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Il furto di beni mobili, anche se non portato a compimento, integra il reato di furto consumato quando l'agente si sia già impossessato di una parte della refurtiva, pronta per essere asportata, anche se non sia riuscito a portare a termine l'intero disegno criminoso per cause indipendenti dalla sua volontà. In tali casi, non è configurabile né il tentativo di furto né il concorso tra furto consumato e tentato, essendo sufficiente la sottrazione di una parte dei beni per la consumazione del reato. Il giudice di merito non è tenuto a motivare analiticamente il diniego delle circostanze attenuanti generiche, essendo sufficiente che la motivazione indichi gli elementi ostativi, anche attraverso un giudizio di disvalore sulla personalità dell'imputato desunto dalle modalità del fatto. La recidiva, anche se risalente nel tempo, può essere legittimamente valutata ai fini della determinazione della pena, purché il giudice dia adeguata motivazione in ordine alla sua rilevanza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PICCIALLI Patrizia - Presidente

Dott. SERRAO Eugenia - Consigliere

Dott. NARDIN Maura - rel. Consigliere

Dott. DAWAN Daniela - Consigliere

Dott. PICARDI Francesca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 08/06/2015 della CORTE APPELLO di FIRENZE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. MAURA NARDIN;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. LIGNOLA FERDINANDO che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
FATTO E DIRITTO
1. Con sentenza del 8 giugno 2015 la Corte di Appello di Firenze ha confermato la sentenza di ha riconosciuto…

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