Cassazione penale Sez. V sentenza n. 18512 del 24 aprile 2013

ECLI:IT:CASS:2013:18512PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel determinare la pena per il reato di false dichiarazioni sull'identità personale, deve commisurarla entro i limiti edittali vigenti al momento della commissione del fatto, tenendo conto della minima entità dello stesso e dell'applicazione delle attenuanti generiche, senza incorrere in contraddittorietà logica tra la motivazione e la pena inflitta. Inoltre, l'annullamento della sentenza limitato al solo trattamento sanzionatorio non determina la declaratoria di estinzione del reato per prescrizione, in quanto l'accertamento della responsabilità penale rimane coperto dal giudicato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. OLDI Paolo - rel. Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 22/09/2011 della Corte di appello di Bari;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. OLDI Paolo;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. SCARDACCIONE ((omissis)), che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza in data 22 settembre 2011 la Corte d'Appello di Bari, cosi…

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