Cassazione penale Sez. V sentenza n. 15861 del 16 aprile 2008

ECLI:IT:CASS:2008:15861PEN

Massima

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Il concorso di persone nel reato di bancarotta fraudolenta non esclude la configurabilità del reato di truffa, quando l'imputato abbia agito in nome della società fallita compiendo operazioni dolose che hanno determinato il depauperamento del patrimonio sociale a vantaggio proprio o di terzi, in violazione degli obblighi connessi alla gestione dell'impresa. Infatti, la società fallita e la persona fisica che agisce in suo nome e per suo conto sono soggetti giuridici distinti, sicché l'imputato è tenuto a ottemperare agli obblighi correlati all'attività d'impresa, che la espongono verso la massa dei creditori. Pertanto, la distrazione di beni e risorse della società fallita, anche se realizzata mediante condotte fraudolente nei confronti di terzi, integra il concorso dei reati di bancarotta fraudolenta e di truffa, in quanto il patrimonio sociale è distinto da quello personale dell'imputato e deve essere destinato alla soddisfazione dei creditori della società. Ciò vale anche quando le somme distratte siano state accreditate su conti correnti intestati a soggetti diversi dalla società fallita, in quanto tale circostanza dimostra proprio la distrazione dal patrimonio sociale di quanto vi sarebbe dovuto confluire. Inoltre, la qualità di amministratore di fatto della società fallita, assunta dall'imputato attraverso condotte che hanno inciso sulla disponibilità e sugli impegni della società stessa, integra gravi indizi di responsabilità per il reato di bancarotta fraudolenta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Presidente

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) GI. PA. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 27/11/2007 TRIB. LIBERTA' di MILANO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ROTELLA MARIO;

lette/sentite le conclusioni del P.G. Dr. Meloni V. di inammissibilita';

sentito il difensore avv. Lacchin.

RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO

1 - Il Tribunale di Milano ha rigettato istanza di riesame di Gi. Pa. avverso ordinanza d…

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