L'occupazione di un immobile da parte della pubblica amministrazione in difetto di un provvedimento o altro titolo legittimo che determini il trasferimento della proprietà costituisce un illecito permanente, cui non è applicabile il termine di prescrizione quinquennale previsto dall'art. 2947 c.c. se non dal momento di cessazione dell'illecito. Pertanto, il diritto del privato al risarcimento del danno per l'occupazione illegittima del proprio bene non è soggetto a prescrizione quinquennale, ma decorre dalla cessazione dell'occupazione stessa. Inoltre, la procedura di acquisizione in sanatoria di un'area occupata sine titulo, prevista dall'art. 43 del d.P.R. n. 327/2001, trova applicazione anche con riguardo alle occupazioni attuate prima dell'entrata in vigore della norma, in quanto il richiamo ai "procedimenti in corso" contenuto nell'art. 57 del medesimo decreto ha introdotto norme transitorie unicamente per individuare l'ambito di applicazione della riforma in relazione alle diverse fasi fisiologiche del procedimento sostanziale. Infine, la declaratoria di incostituzionalità dell'art. 43 del d.P.R. n. 327/2001 non incide sulla fase risarcitoria, che rimane estranea al procedimento espropriativo propriamente detto, mutando unicamente lo strumento tecnico-giuridico attraverso il quale si realizza l'effetto traslativo della proprietà in favore dell'Amministrazione.