Cassazione penale Sez. II sentenza n. 28755 del 11 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:28755PEN

Massima

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L'applicazione della recidiva da parte del giudice, ai sensi dell'art. 99 c.p., comma 5, non è automatica né irragionevole, ma richiede una valutazione concreta e motivata in ordine alla sussistenza di elementi indicativi di una maggiore capacità a delinquere del reo, considerato che l'aumento di pena per effetto della recidiva rientra nell'esercizio dei poteri discrezionali del giudice, il quale deve fornire adeguata motivazione, con particolare riguardo all'apprezzamento dell'idoneità della nuova condotta criminosa in contestazione a rivelare tale maggiore capacità a delinquere. Il giudice, nel valutare l'applicazione della recidiva, deve considerare la qualità e la gravità dei reati commessi, la capacità a delinquere mostrata dall'imputato, il suo comportamento successivo alla commissione dei reati e la mancata collaborazione con la giustizia ai fini dell'individuazione dei propri complici, motivando altresì sulla congruità dell'aggravamento sanzionatorio, anche in relazione alla pena applicata, che deve essere vicina al minimo edittale previsto per il delitto in questione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. DIOTALLEVI Giovan - rel. Consigliere

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
Sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 357/2015 CORTE d'APPELLO di MESSINA, del 8/4/2015;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
Udita in PUBBLICA UDIENZA del 22/4/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. DIOTALLEVI GIOVANNI;
Udito il Procuratore Generale in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. BALDI FULVIO, che ha concluso per l'annullamento con rinvio della sentenza impugnata.
CONSIDERATO IN FATTO
Con sentenza 357/2015 la Corte d'App…

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