Cassazione penale Sez. I sentenza n. 37034 del 31 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:37034PEN

Massima

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Il reato associativo di stampo mafioso e i reati-fine commessi nell'ambito dell'attività del sodalizio criminoso possono essere ritenuti in continuazione tra loro solo se sussiste un medesimo disegno criminoso, anche se la commissione di ciascun reato dipende da singole decisioni dipendenti dalle condizioni di tempo e di luogo che si presentano. Pertanto, non è sufficiente che il reato-fine rientri nell'ambito delle attività del sodalizio criminoso e sia finalizzato al suo rafforzamento, essendo altresì necessario che esso sia stato programmato unitariamente al momento della consumazione del primo reato, pur potendo la sua esecuzione concreta dipendere da circostanze contingenti e occasionali. Il vincolo della continuazione non richiede la previsione e programmazione dei reati nei particolari organizzativi al momento della consumazione del primo di essi, essendo sufficiente che vi sia un medesimo disegno criminoso, anche se attuabile con modalità non necessariamente previste ab origine. Pertanto, il giudice deve procedere a un'analisi approfondita delle circostanze di fatto che hanno dato luogo alle condanne, al fine di verificare se sussista il requisito del medesimo disegno criminoso tra il reato associativo e i reati-fine, anche quando questi ultimi siano stati determinati da ritenute esigenze contingenti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MAZZEI Antonella P. - Presidente

Dott. VANNUCCI Marco - Consigliere

Dott. FIORDALISI Domenico - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - rel. Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 14/09/2017 del GIP TRIBUNALE di NAPOLI;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ROCCHI GIACOMO;
lette le conclusioni del P.G. Dott.ssa LOY ((omissis)) che ha chiesto la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza indicata in epigrafe, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli, in funzione di giudice dell'esecuzione, rigettava l'istanza proposta d…

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