Cassazione penale Sez. V sentenza n. 2624 del 22 gennaio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:2624PEN

Massima

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Il diritto di critica, quale espressione della libertà di manifestazione del pensiero, può essere legittimamente esercitato anche nei confronti di associazioni o enti privati, purché nel rispetto dei limiti imposti dalla tutela dell'altrui reputazione. Pertanto, la diffamazione non sussiste quando le affermazioni, ancorché lesive della reputazione altrui, siano espressione di un giudizio critico su fatti o comportamenti di interesse pubblico, formulato in modo non gratuito né pretestuoso, ma con finalità di denuncia e di stimolo al miglioramento dell'attività dell'ente o associazione. In tali ipotesi, il diritto di critica prevale sulla tutela della reputazione, a condizione che le affermazioni non eccedano la continenza verbale e siano sorrette da un minimo di riscontro probatorio, anche indiziario, circa la veridicità dei fatti denunciati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. MOROSINI Elisabetta Mari - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI TORINO;
dalla parte civile;
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 04/11/2015 del GIUDICE DI PACE di TORINO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. GERARDO SABEONE;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore LOY MARIA FRANCESCA che ha concluso per l'annullamento con …

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