Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 24051 del 15 giugno 2011

ECLI:IT:CASS:2011:24051PEN

Massima

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Il provvedimento di prevenzione personale e patrimoniale, quale la sorveglianza speciale e la confisca, può essere revocato solo quando il destinatario dimostri di aver reciso in modo definitivo i collegamenti con l'ambiente criminale mafioso in considerazione dei quali le misure gli erano state applicate in precedenza. Il mero decorso del tempo, senza l'accertamento di un effettivo mutamento dello stile di vita e della pericolosità sociale del soggetto, non è sufficiente a giustificare la revoca delle misure di prevenzione, le quali rimangono efficaci finché permangono i presupposti che ne hanno determinato l'applicazione. I vizi di motivazione relativi alla valutazione della pericolosità sociale e all'apprezzamento delle risultanze processuali non sono deducibili con il ricorso per cassazione in materia di misure di prevenzione, essendo precluso il riesame del merito della decisione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ca. En. , nato a (OMESSO);

avverso il decreto del 23 /03/2010 della Corte di appello di Catania;

visti gli atti, il decreto denunziato e il ricorso;

sentita la relazione svolta dal ((omissis));

sentito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale IZZO Gioacchino, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con il decreto in epigrafe, la Corte di …

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