Cassazione penale Sez. II sentenza n. 51411 del 19 dicembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:51411PEN

Massima

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Il tentativo di reato si configura quando l'agente compie atti idonei, diretti in modo non equivoco a commettere un delitto, anche se non lo consuma per cause indipendenti dalla sua volontà. Pertanto, gli atti preparatori, come l'acquisto di strumenti o l'individuazione del bersaglio, non sono punibili, mentre gli atti esecutivi, come il travestimento, la perlustrazione del luogo e la segnalazione della presenza delle forze dell'ordine, integrano il tentativo di reato. La desistenza volontaria dal reato, che esclude la punibilità, richiede che l'agente interrompa la propria condotta per sua libera determinazione, senza essere influenzato da fattori esterni come la scoperta da parte delle autorità. Inoltre, il giudice deve motivare adeguatamente il riconoscimento o il diniego delle circostanze attenuanti, come il risarcimento del danno e la minore partecipazione al reato, in quanto incidono sulla determinazione della pena.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - rel. Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamill - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 2779/2005 CORTE APPELLO di VENEZIA, del 07/11/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 18/09/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. UGO DE CRESCIENZO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. CEDRANGOLO Oscar che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

(OMISSIS), imputato del delitto di cui all'articol…

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