Cassazione penale Sez. I sentenza n. 42811 del 10 ottobre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:42811PEN

Massima

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Il beneficio della sospensione condizionale della pena può essere revocato di diritto, ai sensi dell'art. 168, comma 1, n. 1, c.p., qualora il condannato commetta un nuovo delitto nel periodo di prova, a prescindere dalla natura e dall'indole del reato successivamente commesso. Infatti, l'ulteriore delitto, quale che sia la sua natura, costituisce sempre causa di revoca del beneficio, in quanto la norma non opera alcuna distinzione tra contravvenzioni e delitti. Pertanto, il giudice dell'esecuzione è tenuto a revocare la sospensione condizionale della pena concessa in precedenza, una volta accertata la commissione di un nuovo delitto da parte del condannato nel periodo di prova, senza che rilevi la diversità di indole tra i due reati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VECCHIO Massimo - Presidente

Dott. SANDRINI ((omissis)) - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI NAPOLI;
nei confronti di:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 190/2014 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 09/12/2014;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CAIRO ANTONIO;
Letta la requisitoria scritta del P.M. Dott. CARDINO Antonio, sostituto procuratore generale della Repubblica, presso questa Corte di cassazione, depositata il 21 settembre 2015, che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso e l'annullamento con rinvio del pr…

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