Cassazione penale Sez. II sentenza n. 2557 del 21 gennaio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:2557PEN

Massima

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Il possesso di un numero significativo di opere d'arte di provenienza delittuosa, unitamente alle modalità di custodia delle stesse in un luogo separato dall'abitazione e protetto da misure di sicurezza, costituiscono elementi sintomatici della consapevolezza, da parte dell'agente, circa l'illecita provenienza dei beni, integrando così l'elemento soggettivo del reato di ricettazione. Infatti, in assenza di una giustificazione plausibile del possesso di cose provenienti da delitto, la mancata dimostrazione della buona fede dell'acquirente comporta la presunzione della sua conoscenza circa l'origine illecita dei beni, senza che sia necessaria la prova di un dolo specifico. Pertanto, il giudice di merito, attraverso una valutazione complessiva degli elementi fattuali, può legittimamente ritenere integrato l'elemento psicologico del reato di ricettazione, senza che tale accertamento sia censurabile in sede di legittimità, salvo vizi logici o errori di diritto nella motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. ALMA Marco M. - rel. Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1178/14 in data 4/4/2014 della Corte di Appello di Bologna;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Marco Maria ALMA;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. GIALANELLA Antonio, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con sentenza del 4/4/2014 la Corte di Appello di Bologna, in parziale ri…

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