Il dolo eventuale integra la fattispecie dell'omicidio volontario quando l'agente, pur rappresentandosi la concreta possibilità dell'evento morte, accetta il relativo rischio per il conseguimento del proprio obiettivo. Tale elemento soggettivo può essere desunto dalle modalità della condotta, quali la reiterazione e la violenza degli atti lesivi, l'utilizzo di mezzi idonei a cagionare la morte, nonché dalla consapevolezza dell'agente circa le precarie condizioni di salute della vittima. Ai fini della valutazione della prova indiziaria, il giudice di merito deve verificare la gravità, precisione e concordanza degli indizi, valutandoli complessivamente e non in modo atomistico, in modo da raggiungere la prova della responsabilità oltre ogni ragionevole dubbio. L'esito degli accertamenti tecnico-scientifici, come le analisi del DNA, costituisce un elemento indiziario la cui valutazione rientra nella discrezionalità del giudice di merito, sindacabile in sede di legittimità solo per manifesta illogicità o travisamento dei risultati, non per una diversa interpretazione degli stessi.