Cassazione penale Sez. II sentenza n. 21380 del 21 maggio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:21380PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale esigenza cautelare ai sensi dell'art. 274, comma 1, lett. c), c.p.p., può essere desunto dalla valutazione della gravità e modalità di esecuzione del fatto, nonché della personalità dell'indagato, senza che sia necessaria un'analitica dimostrazione dell'inidoneità di ogni altra misura cautelare meno afflittiva, essendo sufficiente che il giudice indichi, con argomenti logico-giuridici, gli elementi specifici che, nella singola fattispecie, rendono la misura della custodia cautelare in carcere la più adeguata ad impedire la prosecuzione dell'attività criminosa. In particolare, la sussistenza del pericolo di reiterazione del reato può essere desunta dai criteri stabiliti dall'art. 133 c.p., tra i quali rientrano la modalità e la gravità del fatto, senza che rilevi il mero tipo di reato o una sua ipotetica gravità, dovendosi invece valutare situazioni correlate con i fatti del procedimento ed inerenti ad elementi sintomatici della pericolosità dell'indagato. Pertanto, il giudice di merito, nel motivare la scelta della misura cautelare più adeguata, non è tenuto a un'analitica dimostrazione dell'inidoneità di ogni altra misura meno afflittiva, essendo sufficiente che indichi, con argomenti logico-giuridici, gli elementi specifici che, nella singola fattispecie, rendono la misura della custodia cautelare in carcere la più idonea ad impedire la prosecuzione dell'attività criminosa, in ragione della gravità e modalità di esecuzione del fatto, nonché della personalità dell'indagato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO Giuseppe Mar - Presidente

Dott. BRONZINI Francesco - Consigliere

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita B - Consigliere

Dott. RENZO Michele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

difesa di Fo. Do. (n. il (OMESSO));

avverso l'ordinanza del Tribunale del riesame di Catanzaro, in data 04/11/2008 depositata il 04.11.2008.

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. M. B. Taddei.

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale Dott. Mario Iannelli, il quale ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.

OSSERVA

Con ordinanza del…

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