Cassazione penale Sez. V sentenza n. 38783 del 3 agosto 2017

ECLI:IT:CASS:2017:38783PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che attesta falsamente nel verbale di arresto circostanze atte a far ritenere legittimo l'arresto operato, commette il reato di falso ideologico in atto pubblico fidefacente, a prescindere dalla legittimità o meno dell'arresto in sé. Il giudice di merito può ritenere sussistenti i gravi indizi di colpevolezza sulla base di una motivata ricostruzione degli elementi indiziari, senza che la Corte di Cassazione possa sindacare nel merito tale valutazione, se non in presenza di vizi logici intrinseci o di contraddittorietà estrinseca con altri atti del processo. Il pericolo di reiterazione del reato può essere desunto non solo dalla prospettiva di condotte di arresto illegale, ma anche dal rischio di falsificazione di verbali finalizzata a renderle apparentemente legittime, valutando le caratteristiche personali dell'indagato desumibili dalle modalità del suo agire, così come ricostruite indiziariamente ai fini cautelari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. SCOTTI Umberto L. - Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 10/03/2017 del TRIB. LIBERTA' di PALERMO;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Scotti Umberto Luigi;
sentite le conclusioni del PG Dott. Aniello Roberto che conclude per l'inammissibilita'.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 10/3-13/3/2017, comunicata il 20/3/2017, il Tribunale di Palermo, Sezione per il riesame, in accoglimento dell'appello proposto dal Pubblico Ministero, contro l'ordinanza del…

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