Il Comune, nell'esercizio del potere sanzionatorio di sospensione dell'attività commerciale su area pubblica, è tenuto a garantire il contraddittorio procedimentale all'interessato, anche in ragione della natura discrezionale della misura, nel rispetto della disciplina dettata dalla legge regionale n. 18/1995 e non può fondare il provvedimento su una previsione normativa (art. 22, comma 3, legge regionale n. 28/1999) che non disciplina il caso di specie. Il provvedimento di sospensione, infatti, costituisce una misura sanzionatoria e non cautelare, sicché l'Amministrazione non può esimersi dall'osservare le garanzie procedimentali, pur in presenza di esigenze di celerità, dovendo comunque garantire la partecipazione del destinatario del provvedimento. Inoltre, l'Amministrazione, nel rinnovare il procedimento, dovrà applicare la disciplina di cui alla legge regionale n. 18/1995, che espressamente regola l'ipotesi di occupazione di uno spazio pubblico maggiore di quello concesso, contemplando anche la possibilità di sospendere l'autorizzazione, nel rispetto della procedura ivi prevista.