Consiglio di Stato sentenza n. 1756 del 2005

ECLI:IT:CDS:2005:1756SENT

Massima

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Il termine perentorio di 60 giorni previsto per l'esercizio del potere di annullamento di un'autorizzazione paesaggistica da parte del Ministero per i beni culturali e ambientali attiene esclusivamente all'adozione del provvedimento di annullamento, senza che tale previsione normativa si estenda anche alla successiva fase della comunicazione o notificazione dello stesso all'interessato. Pertanto, il mancato rispetto del termine perentorio di 60 giorni non determina l'illegittimità del provvedimento di annullamento, purché questo sia stato adottato entro il predetto termine, rimanendo l'amministrazione comunque tenuta a darne tempestiva comunicazione all'interessato, con conseguente responsabilità per eventuali danni derivanti da un ingiustificato e considerevole ritardo nella relativa notifica. Il principio di diritto affermato mira a contemperare l'esigenza di certezza e stabilità delle situazioni giuridiche soggettive, tutelate dall'autorizzazione paesaggistica, con la necessità di preservare l'interesse pubblico alla corretta gestione e tutela del paesaggio, consentendo all'amministrazione di esercitare il potere di annullamento entro il termine perentorio previsto dalla legge, pur imponendole di comunicare tempestivamente all'interessato l'adozione del provvedimento, al fine di evitare che questi possa trovarsi ingiustificatamente in una situazione di incertezza giuridica per un tempo indeterminato. Tale bilanciamento di interessi, pubblici e privati, risponde ai principi di buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa, di cui all'art. 97 Cost., e di tutela dell'affidamento e della buona fede del cittadino, sanciti dall'art. 1 della legge n. 241/1990 sul procedimento amministrativo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale
(Sezione Sesta)
ha pronunciato la seguente
DECISIONE
sul ricorso in appello proposto dal Ministero per i beni culturali ed ambientali, in persona del Ministro pro tempore, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Generale dello Stato, ed elettivamente domiciliato presso la stessa, in Ro., via dei Po., n. 12;
contro
Pa. Ar., non costituitosi in giudizio;
e nei confronti
Comune di Diano Castello, non costituitosi in giudizio;
per l'annullamento
della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale della Liguria, Sezione I, n. 450/99;
Visto il ricorso con i relativi allegati;
Visti gli atti tutti della causa;
Alla pubblica udienza del 18-1-2005 relatore il Consigliere Roberto Chieppa.
Udito l'Avv. Dello Stato Br.;
Rilevato che con l'impugnata sentenza il Tar ha accolto il ricorso proposto da Pa. Ar. avverso il decreto minist…

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