Il provvedimento di confisca di beni, anche intestati a terzi, ritenuti nella disponibilità di un soggetto indiziato di appartenenza ad associazione mafiosa, può essere legittimamente adottato sulla base di una motivazione che, pur non essendo meramente apparente, valuti in modo analitico e puntuale gli elementi indiziari, anche di natura indiziaria, che consentono di ritenere la riconducibilità dei beni al proposto, superando le deduzioni difensive contrarie attraverso una adeguata e logica argomentazione. In particolare, la motivazione può fondarsi su elementi quali: la percezione ingiustificata di contributi comunitari relativi a terreni intestati a terzi; l'acquisto di beni immobili da parte di soggetti privi di adeguate disponibilità economiche, anche con riferimento a conversazioni intercettate che ne evidenzino la riferibilità alla sfera del proposto; la mancanza di titoli formali di possesso o godimento di terreni agricoli da parte di soggetti diversi dal proposto; la dimostrata appropriazione con modalità intimidatorie di ulteriori beni da parte del proposto; la valutazione della capacità economica dei formali intestatari dei beni, anche in relazione alla loro attività lavorativa e ai redditi dichiarati, rispetto al valore dei beni acquisiti. Tali elementi, valutati nel loro complesso e in modo logico e coerente, possono integrare una motivazione adeguata e non meramente apparente, idonea a superare le deduzioni difensive contrarie.