Tribunale Amministrativo Regionale Molise - Campobasso sentenza n. 69 del 2015

ECLI:IT:TARMOL:2015:69SENT

Massima

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La decadenza dalla concessione demaniale marittima per omesso pagamento del canone, innovazioni non autorizzate e sostituzione abusiva di terzi nel godimento della concessione deve essere adeguatamente motivata, con riferimento ai presupposti di fatto e di diritto, nonché alla proporzionalità della sanzione rispetto all'entità delle violazioni contestate. L'Amministrazione concedente è tenuta a svolgere un'istruttoria completa e ponderata, verificando la sussistenza effettiva delle violazioni addebitate e valutando la complessiva situazione di interesse del concessionario, anche in relazione a eventuali provvedimenti di sanatoria o pagamenti parziali effettuati. La mancanza di una motivazione specifica e dettagliata, nonché l'omessa considerazione di elementi rilevanti, integrano un vizio di eccesso di potere che inficia la legittimità del provvedimento di decadenza. Il provvedimento di decadenza dalla concessione demaniale marittima deve indicare con precisione il numero di rate di canone non pagate, oltre il quale è irrogabile la sanzione decadenziale, in conformità a quanto previsto dall'atto di concessione e dalla normativa di settore. L'omissione di tale elemento rende indeterminato e perplesso l'accertamento della violazione, inficiando la legittimità del procedimento e della sanzione irrogata. Inoltre, la ditta concessionaria può beneficiare della sospensione di tutti i procedimenti amministrativi concernenti il rilascio, la sospensione, la revoca o la decadenza della concessione, derivanti dal mancato versamento del canone, ai sensi della normativa vigente. Quanto alle innovazioni non autorizzate, l'Amministrazione deve svolgere un'adeguata istruttoria, verificando anche l'eventuale esistenza di precedenti provvedimenti di sanatoria edilizi, che potrebbero aver già coperto gli interventi contestati come abusivi. Inoltre, la decadenza non può essere irrogata per innovazioni di modesta entità, successivamente sanate, in quanto la sanzione deve essere proporzionata all'entità delle violazioni accertate. Infine, la mera presenza nello stabilimento balneare di un familiare del titolare della concessione, che svolge mansioni collaborative, non può essere considerata prova di un affidamento a terzi o di un sub-ingresso non autorizzato nella concessione, in ragione del rapporto di stretta parentela che giustifica tale collaborazione.

Sentenza completa

N. 00141/2014
REG.RIC.

N. 00069/2015 REG.PROV.COLL.

N. 00141/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Molise

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 141 del 2014, proposto dalla ditta ((omissis)), in persona del legale rappresentante p. t., con sede in Pozzuoli (Na), rappresentata e difesa dall’avv. ((omissis)), con elezione di domicilio in Campobasso, presso la Segreteria del T.a.r., via san Giovanni – palazzo Poste,

contro

Comune di Campomarino (Cb), in persona del Sindaco p. t., non costituitosi nel giudizio,

per l'annullamento

dei seguenti atti: 1)il provvedimento del Responsabile del Servizio demanio marittimo del Comune di Campomarino (Cb) prot. n. 17660 datata 16.12.2013, con allegata nota di trasmissione prot. n. 17686 datata 16…

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