Cassazione penale Sez. V sentenza n. 41427 del 25 settembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:41427PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare l'applicazione di una misura di prevenzione personale e patrimoniale, deve accertare in modo concreto e specifico l'attualità della pericolosità sociale del soggetto proposto, anche quando si tratti di soggetti qualificati come "pericolosi" in ragione di precedenti penali. Tale accertamento non può basarsi esclusivamente su condotte illecite risalenti nel tempo, ma deve verificare se il soggetto abbia mantenuto un concreto e attuale collegamento con contesti criminali, tenendo conto anche di eventuali elementi positivi di ravvedimento e reinserimento sociale. Analogamente, la confisca di prevenzione può riguardare solo i beni acquisiti nel periodo in cui si è manifestata la pericolosità sociale, senza poter estendere l'ablazione a beni acquistati in epoca antecedente, in assenza di un nesso causale diretto tra questi e le condotte illecite accertate. Il giudice è pertanto tenuto a compiere una valutazione puntuale e aggiornata della pericolosità sociale del proposto e della connessione temporale tra questa e i beni da sottoporre a confisca, senza poter presumere in modo automatico la sussistenza di tali requisiti sulla base di precedenti penali, pur se qualificati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Presidente

Dott. SCOTTI Umberto Luigi - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - rel. Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

Dott. MOROSINI Elisabetta Mari - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto emesso dalla Corte di appello di Lecce l'08/01/2015;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. MICHELI Paolo;
lette le conclusioni del Procuratore generale presso questa Corte, nella persona della Dott.ssa ZACCO Franca, che ha richiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di Milano, con il provvedimento…

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