Il decreto di condanna al pagamento di somme a titolo di equa riparazione ex lege n. 89/2001, divenuto definitivo per mancata impugnazione in Cassazione, costituisce titolo esecutivo idoneo a fungere da base per l'azione di ottemperanza, in quanto equiparato al giudicato sotto il profilo della natura decisoria in materia di diritti soggettivi. Pertanto, l'amministrazione debitrice è tenuta a dare esecuzione al decreto, previo integrale assolvimento da parte del creditore degli obblighi dichiarativi di cui all'art. 1, comma 777, della legge di stabilità n. 208/2015, entro il termine di sessanta giorni dalla notificazione o comunicazione della sentenza di ottemperanza. In caso di ulteriore inottemperanza, il giudice può nominare un commissario ad acta, con facoltà di delega, incaricato di provvedere al pagamento, a spese dell'amministrazione inadempiente, previa verifica dell'assolvimento degli obblighi dichiarativi. Inoltre, il giudice può condannare l'amministrazione al pagamento di una somma di denaro, a titolo di astreinte, pari agli interessi legali per ogni giorno di ritardo nell'esecuzione della sentenza, a decorrere dalla comunicazione o notificazione dell'ordine di pagamento e fino all'insediamento del commissario ad acta.