L'appello proposto dalla parte civile contro la sentenza di assoluzione dal reato di ingiuria o diffamazione, emessa prima dell'entrata in vigore della Legge n. 46 del 2006, conserva la sua validità ed efficacia, nonostante l'abrogazione dell'articolo 577 c.p.p. ad opera dell'articolo 9 della medesima legge. Ciò in applicazione del principio di diritto affermato dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, secondo cui tale appello deve essere ritenuto ammissibile e deve essere trasmesso al giudice di appello per il relativo giudizio, in quanto la modifica normativa non può incidere retroattivamente sui procedimenti già pendenti. Tale principio trova applicazione anche nei procedimenti davanti al Giudice di Pace, in quanto volto a garantire il diritto di impugnazione della parte civile avverso la sentenza di assoluzione, quale espressione del diritto di azione e di difesa costituzionalmente tutelato. La Corte di Cassazione, pertanto, annulla senza rinvio l'ordinanza di inammissibilità dell'appello e dispone la trasmissione degli atti al Tribunale competente per il giudizio di appello, al fine di assicurare il rispetto del principio del giusto processo e del diritto di difesa della parte civile.