Cassazione penale Sez. II sentenza n. 14141 del 13 aprile 2010

ECLI:IT:CASS:2010:14141PEN

Massima

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Il reato di estorsione aggravata sussiste quando, in concorso tra più soggetti, si avanza nei confronti della persona offesa un'indebita pretesa di ottenere il pagamento di una somma di denaro mediante reiterate minacce, anche se il soggetto agente ritenga erroneamente di esercitare un diritto o di agire in presenza di un credito nei confronti della vittima, in quanto la minaccia si è comunque estrinsecata in forme di tale forza intimidatoria da andare al di là di ogni ragionevole intento di far valere un proprio preteso diritto. Inoltre, la valutazione della gravità del fatto e della pericolosità sociale del reo, ai fini della determinazione della pena, rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, il quale è tenuto a motivare soltanto le ragioni ostative alla concessione delle attenuanti generiche, senza dover esaminare tutte le circostanze prospettate dalla difesa. Infine, la consapevole partecipazione del concorrente nel reato di estorsione può essere desunta non solo dalla sua presenza attiva in più episodi contestati, ma anche dalla circostanza che egli abbia discusso e concordato con gli altri concorrenti gli aspetti esecutivi del reato, senza che sia necessaria una sua condotta di particolare efficienza causale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO Filiberto - Presidente

Dott. FIANDANESE Franco - rel. Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Mu. An. Sa. , n. a (OMESSO), e da Be. At. , n. a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte di Appello di Milano, in data 22 maggio 2009, di parziale riforma della sentenza del G.U.P. del Tribunale di Milano, in data 17 luglio 2008;

Visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;

Udita in pubblica udienza la relazione svolta dal consigliere Dott. FIANDANESE Franco;

Udito il pubblico ministero in persona del sostituto procuratore generale dott. GIALANELLA Antonio…

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