Il provvedimento amministrativo che limita l'orario di apertura e le modalità di svolgimento delle attività di ristorazione, bar, pub, gelaterie e pasticcerie, adottato in ragione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, è legittimo se le Regioni e le Province autonome hanno preventivamente accertato la compatibilità di tali attività con l'andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e hanno individuato protocolli o linee guida idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio, nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali e in coerenza con i criteri di cui all'allegato 10 del provvedimento. Tali limitazioni, pur incidendo sulla libertà di iniziativa economica privata, sono giustificate dall'esigenza di tutelare la salute pubblica in un contesto di emergenza sanitaria, purché proporzionate e adeguatamente motivate sulla base di evidenze scientifiche. Il giudice amministrativo, nel valutare la legittimità di tali misure, deve operare un bilanciamento tra il diritto alla salute e la libertà di iniziativa economica, tenendo conto della discrezionalità riconosciuta all'autorità amministrativa nell'adozione di provvedimenti emergenziali volti a fronteggiare la diffusione del virus.