Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 22269 del 23 luglio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:22269PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: La sussistenza di gravi indizi di colpevolezza per il reato di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso può essere desunta da elementi probatori quali le dichiarazioni di collaboratori di giustizia, le risultanze delle intercettazioni e i dati informativi provenienti da precedenti indagini, che dimostrino il coinvolgimento dell'indagato in un contesto criminale di stampo mafioso, la sua partecipazione attiva all'azione delittuosa mediante il contributo causale alla realizzazione della condotta intimidatoria e la sua consapevolezza del collegamento con l'associazione mafiosa di riferimento, la cui esistenza e operatività siano state già accertate in sede giudiziaria. In tali casi, il giudice di merito è tenuto a dare adeguata e logica motivazione in ordine alla valutazione degli elementi indiziari, senza che il sindacato di legittimità possa estendersi ad una diversa ricostruzione dei fatti o ad una differente valutazione delle risultanze probatorie, salvo l'ipotesi di manifesta illogicità o errori di diritto. Inoltre, il decreto di convalida delle intercettazioni, anche se adottato in via di urgenza dal pubblico ministero, deve essere sufficientemente motivato dal giudice in ordine alla sussistenza dei presupposti di legge, senza che possano essere sollevate censure generiche sulla sua inutilizzabilità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - rel. Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso presentato da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 17/01/2020 del Tribunale di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Ercole Aprile;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Perla Lori, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito per l'indagato l'avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'annullamento della ordinanza impugnata.
RITENUTO IN FATT…

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