Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 14372 del 1 aprile 2009

ECLI:IT:CASS:2009:14372PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel controllo della motivazione della sentenza impugnata, non deve stabilire se essa proponga la migliore ricostruzione possibile dei fatti, né deve condividerne la giustificazione, ma deve limitarsi a verificare se tale giustificazione sia compatibile con il senso comune e con i limiti di una plausibile opinabilità di apprezzamento. Pertanto, la Corte di Cassazione, nel giudizio di legittimità, non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, se la motivazione di quest'ultimo risulta logica, coerente e adeguatamente correlata alle risultanze processuali, senza che il ricorrente abbia indicato convincenti elementi di critica. In tali casi, il ricorso per cassazione deve essere dichiarato inammissibile, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. MANNINO Saverio F. - Consigliere

Dott. GRAMENDOLA Francesco - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Sp. Le. Lu. , nato il (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte di appello di Firenze, in data 10 ottobre 2005;

Visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

Sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. LANZA Luigi;

Udito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. IACOVIELLO ((omissis)), che ha concluso per la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.

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