Cassazione penale Sez. II sentenza n. 20272 del 23 maggio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:20272PEN

Massima

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La Corte di Cassazione, nell'esaminare il ricorso avverso la sentenza di condanna di un minore, afferma che la determinazione della pena da parte del giudice di merito rientra nella sua discrezionalità e non può essere sindacata in sede di legittimità, salvo i casi di manifesta illogicità o travisamento dei fatti. Il giudice di merito, nel fissare la pena, deve tenere conto delle circostanze attenuanti generiche, della diminuente della minore età e della continuazione, operando le relative riduzioni in modo corretto e congruo. La sospensione condizionale della pena, inoltre, è un beneficio che deve essere espressamente richiesto dalla difesa, non potendo essere concesso d'ufficio dal giudice in assenza di una specifica istanza. Infine, in caso di diffusione della sentenza riguardante un minore, devono essere omessi i dati identificativi dello stesso, in ossequio alla normativa sulla tutela della riservatezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI Secondo Libero - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita B. - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

difesa di:

Am. Mo. (nato il (OMESSO));

avverso la sentenza in camera di consiglio del 16.06.2010 della Corte d'Appello di Bologna, sezione penale Minorenni;

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. Margherita Bianca Taddei;

Letta la requisitoria del sostato procuratore generale Dott. GIALANELLA Antonio, il quale ha concluso chiedendo la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso.

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