Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 2690 del 22 gennaio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:2690PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare l'impugnazione proposta dal pubblico ministero avverso una sentenza assolutoria, può applicare una sopravvenuta causa di estinzione del reato solo se reputi fondata l'impugnazione, così da escludere che possa persistere la pronuncia di merito più favorevole all'imputato. Pertanto, la sentenza che dichiara la causa estintiva deve essere adeguatamente motivata sul punto, dimostrando l'interesse del pubblico ministero all'impugnazione nonostante la sopravvenuta prescrizione. Il giudice di legittimità non può sostituire la propria valutazione delle prove a quella effettuata dal giudice di merito, salvo il caso in cui quest'ultima si fondi su una prova inesistente o su un risultato di prova incontestabilmente diverso da quello reale. Nell'interpretazione del significato probatorio delle evidenze processuali, il giudice di merito esercita un apprezzamento discrezionale che non può essere sindacato in sede di legittimità, se non nei limiti del vizio di travisamento della prova.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARCANO Domenico - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - Consigliere

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - rel. Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
2. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
3. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 17/02/2016 della Corte di appello di Catania;
visti gli atti, il provvedimento denunziato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha concluso chiedendo che i ricorsi siano dichiarati inammissibili;
udito il difensore, avv. (…

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