Cassazione penale Sez. II sentenza n. 10059 del 10 marzo 2015

ECLI:IT:CASS:2015:10059PEN

Massima

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La presunzione relativa di sussistenza delle esigenze cautelari e quella assoluta di adeguatezza della custodia in carcere, previste dall'art. 275, comma 3, c.p.p., trovano applicazione anche nei confronti di un soggetto raggiunto da ordinanza cautelare per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa. Tale presunzione può essere superata solo se risulti esclusa, secondo una valutazione prognostica, la possibilità del ripetersi della situazione che ha dato luogo al contributo dell'extraneus alla vita della consorteria, a differenza di quanto rilevante per la partecipazione all'associazione mafiosa, per la quale la presunzione è vinta solo se siano acquisiti elementi tali da dimostrare in concreto un consistente allontanamento del soggetto rispetto all'associazione. Nel caso di concorso esterno, la mera sospensione dall'esercizio della professione di avvocato o il decorso del tempo in regime detentivo, in assenza di ulteriori elementi idonei a giustificare la rivalutazione di quelli già apprezzati in sede di applicazione della misura cautelare, non sono sufficienti a superare la presunzione di permanenza delle esigenze cautelari, in particolare del pericolo concreto di riattivazione dei rapporti con l'associazione mafiosa in assenza del vincolo cautelare, ove risulti accertato un rilevante contributo dell'indagato agli interessi della consorteria criminosa, anche attraverso condotte non strettamente riconducibili all'attività professionale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. CARRELLI PALOMBI Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto nell'interesse di:

(OMISSIS) n. (OMISSIS);

avverso l'ordinanza emessa il 23 giugno 2014 dal Tribunale di Reggio Calabria;

Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. CAMMINO Matilde;

udita la requisitoria del pubblico ministero, sost. proc. gen. Dott. RIELLO Luigi, che ha chiesto la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso e, in subordine, il rigetto;

sentito il difensore, avv.…

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