Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, ha affermato il seguente principio di diritto: Nelle more dell'adeguamento degli strumenti urbanistici generali al Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR), per i territori costruiti ai sensi dell'art. 1.03, commi 5 e 6, delle Norme Tecniche di Attuazione (NTA) del Piano Urbanistico Territoriale Tematico per il Paesaggio (PUTT/P), trovano applicazione esclusivamente gli obiettivi di qualità paesaggistica e territoriale del relativo ambito paesaggistico interessato, nonché le linee guida indicate all'art. 79, comma 3, del PPTR. Pertanto, l'Amministrazione competente deve valutare il progetto edilizio alla stregua di tali prescrizioni, senza che sia necessario un puntuale confronto analitico con le osservazioni presentate dal privato, essendo sufficiente una motivazione complessivamente logica e coerente con le risultanze istruttorie. Le valutazioni di merito espresse dall'Amministrazione in ordine alla compatibilità paesaggistica dell'intervento, rientranti nell'ambito della sua discrezionalità tecnica, sono sindacabili solo in caso di manifesta illogicità, travisamento dei fatti o carenza di motivazione.