Cassazione penale Sez. II sentenza n. 38333 del 15 settembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:38333PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il momento di consumazione del reato di appropriazione indebita si individua nel momento in cui l'agente pone in essere atti di disposizione del bene in conflitto con il diritto del proprietario, a prescindere dal momento in cui quest'ultimo venga a conoscenza dei fatti. Pertanto, il termine di prescrizione del reato decorre dalla data in cui l'agente ha compiuto gli atti di appropriazione indebita, senza che rilevi il momento in cui la persona offesa abbia avuto conoscenza della condotta delittuosa. La sospensione del termine di prescrizione non opera nel caso in cui il rinvio del dibattimento sia disposto per il riconoscimento all'imputato del diritto a un termine a difesa a seguito di nuove contestazioni, in quanto tale rinvio non è determinato da esigenze di acquisizione della prova o da impedimento dell'imputato o del suo difensore.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PRESTIPINO Antonio - Presidente

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

Dott. IMPERIALI Lucia - rel. Consigliere

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), in proprio e nella qualita' di erede di (OMISSIS), nata a (OMISSIS) il (OMISSIS);
nei confronti di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS) il (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 2425/2009 della CORTE di APPELLO di ANCONA, del 10/10/2014;
visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 05/05/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. IMPERIALI LUCIANO;
udito il Procuratore Generale, in persona del Dott. ANIELLO ROBERTO che ha concluso chiedendo dichi…

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