Il provvedimento di demolizione di opere edilizie realizzate in assenza di titolo abilitativo o in difformità dallo stesso può essere legittimamente adottato dall'amministrazione comunale, anche in pendenza di un'istanza di accertamento di conformità in sanatoria, in quanto il sopravvenuto difetto di interesse del ricorrente a ottenere l'annullamento del provvedimento di demolizione determina l'improcedibilità del ricorso principale. Tuttavia, l'amministrazione è tenuta a valutare l'istanza di sanatoria nel rispetto dei principi di proporzionalità e adeguatezza, non potendo sospendere o condizionare l'esame della stessa alla definizione di questioni accessorie, come la variazione del sedime di una strada vicinale. Inoltre, il diniego dell'accertamento di conformità o dell'autorizzazione paesaggistica e idrogeologica in sanatoria deve essere adeguatamente motivato, con riferimento alla specifica opera oggetto di contestazione e non può limitarsi a una generica affermazione di non conformità urbanistica. Infine, l'amministrazione è tenuta a rispettare i termini procedimentali previsti dalla legge, come il termine di 180 giorni per il rilascio dell'autorizzazione paesaggistica, senza poter disporre sospensioni eccedenti tale limite.