Cassazione penale Sez. II sentenza n. 51194 del 19 dicembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:51194PEN

Massima

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Il delitto di cui all'art. 474 c.p. (commercio di prodotti con segni falsi) tutela in via principale e diretta la fede pubblica, intesa come affidamento dei cittadini nei marchi e segni distintivi che individuano le opere dell'ingegno e i prodotti industriali e ne garantiscono la circolazione, anche a tutela del titolare del marchio. Si tratta di un reato di pericolo, per la cui configurazione non occorre la realizzazione dell'inganno, non ricorrendo l'ipotesi del reato impossibile qualora la grossolanità della contraffazione e le condizioni di vendita siano tali da escludere la possibilità che gli acquirenti siano tratti in inganno. Il delitto di ricettazione (art. 648 c.p.) e quello di commercio di prodotti con segni falsi (art. 474 c.p.) possono concorrere, in quanto le fattispecie incriminatrici descrivono condotte diverse sotto il profilo strutturale e cronologico, tra le quali non può configurarsi un rapporto di specialità, e non risulta dal sistema una diversa volontà espressa o implicita del legislatore. Ai fini della prescrizione, per il reato di cui all'art. 648 c.p., comma 2, deve aversi riguardo alla pena stabilita dal comma 1 del predetto articolo, con un termine prescrizionale di anni dieci.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Presidente

Dott. ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. COSCIONI Giuseppe - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - Consigliere

Dott. SARACO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto nell'interesse di:
(OMISSIS), n. in (OMISSIS), rappresentato ed assistito dall'avv. (OMISSIS), di fiducia;
avverso la sentenza della Corte di appello di Roma, quinta sezione penale, n. 7536/2018, in data 26/11/2018;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
sentita la relazione della causa fatta dal consigliere Dott. ((omissis));
udita la requisitoria del Sostituto procuratore generale Dott. LIGNOLA Ferdinando che ha concluso chiedendo di dichiararsi l'inammissibilita…

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