Cassazione penale Sez. V sentenza n. 12711 del 25 marzo 2015

ECLI:IT:CASS:2015:12711PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, nell'esercizio delle sue funzioni, redige atti pubblici contenenti false attestazioni in merito all'espletamento di attività di servizio in luoghi diversi da quelli effettivamente visitati, integra il reato di falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici di cui all'art. 476 c.p., essendo sufficiente, ai fini della sussistenza dell'elemento soggettivo del dolo generico, la consapevolezza dell'immutatio veri, senza che sia necessario l'animus nocendi vel decipiendi. La mera leggerezza o negligenza dell'agente nell'indicare i luoghi di svolgimento dell'attività non esclude la responsabilità penale, in quanto il pubblico ufficiale è tenuto a conoscere con precisione i luoghi in cui espleta le proprie funzioni di routine. Inoltre, la circostanza che altri militari gerarchicamente subordinati non abbiano esercitato un controllo sull'operato del superiore non è idonea a escludere la responsabilità personale di quest'ultimo, in quanto il dovere di correttezza e diligenza nell'esercizio delle funzioni pubbliche grava in via diretta sul pubblico ufficiale che redige l'atto. La gravità e la molteplicità dei fatti commessi, il precedente penale dell'imputato e l'assenza di rilevanti argomenti a suo favore giustificano il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche, mentre la prognosi negativa sul futuro comportamento dell'imputato impone una specifica motivazione in ordine alla mancata concessione del beneficio della sospensione condizionale della pena.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. BEVERE A. - rel. Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 3031/2011 CORTE APPELLO di MILANO, del 11/12/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 09/12/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO BEVERE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ROMANO Giulio che ha concluso per il rigetto.

Udito il difensore Avv. (OMISSIS).

FATTO E DIRITTO

Con decreto 15.10.2010 e' stato disposto il rinvio a giu…

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